Il Garante vieta al settimanale “Chi” la pubblicazione delle foto dei familiari di Flavio Cattaneo
"Dignità e riservatezza delle persone devono
essere rispettate sempre, soprattutto quando si tratta di minori. Non si
possono pubblicare foto e informazioni di persone estranee a vicende di
cronaca e che nulla hanno a che fare con l’essenzialità della
notizia".
Con un severo richiamo al rispetto delle norme sulla
privacy e alla deontologia professionale il Garante ha vietato al settimanale
"Chi" la pubblicazione di fotografie ed informazioni relative ad alcuni
congiunti e ai figli minori di Flavio Cattaneo.
Nei giorni scorsi il settimanale, nel dare notizia di
un presunto legame sentimentale del manager, aveva pubblicato un articolato
servizio fotografico, commentato da un giornalista, in cui comparivano i componenti
della sua famiglia ritratti in alcuni momenti di vita privata. Oltre alle
immagini della moglie, della suocera e dei figli, di cui uno ben riconoscibile
perché il volto era solo parzialmente oscurato, il settimanale ha pubblicato
numerosi altri dati personali e le foto del luogo di residenza e della
palazzina di famiglia.
Nel riconoscere la fondatezza della segnalazione
presentata dai coniugi Cattaneo, il Garante ha giudicato l’articolo
profondamente lesivo della riservatezza delle persone coinvolte.
Le garanzie riconosciute dal Codice della privacy e
dal codice deontologico della professione giornalistica comportano il dovere
per il giornalista di diffondere dati personali solo nei limiti
dell’essenzialità della notizia ed evitare, quindi, qualunque riferimento a
persone non interessate ai fatti. La notorietà di Flavio Cattaneo, poi, non
affievolisce i diritti dei suoi familiari ed in particolare dei figli. Il
giornalista ha sempre il dovere di considerare il diritto alla riservatezza
dei minori come primario e di non pubblicare nomi, immagini o altri particolari
i grado di renderli identificabili.