Patente a punti, Governo rinuncia a decreto
Roma, 17 nov. – Il
governo rinuncia alla conversione del decreto legge sulla patente a punti, in
scadenza il 20 novembre. Dopo una giornata segnata dalla continua mancanza del
numero legale al Senato, è arrivato l’annuncio del viceministro alle
Infrastrutture Mario Tassone. "Alla luce della situazione che abbiamo
registrato questa mattina, e questo pomeriggio, in Aula e alla luce anche del
parere della Commissione bilancio su alcuni articoli del decreto -ha detto
Tassone- il governo non insiste per la conversione in legge del decreto".
Il viceministro ha, pero’, assicurato che saranno ”salvaguardate le parti più
significativè’ con ”l’inserimento in altri provvedimenti in itinerè’.
L’Unione punta il dito sull’assenza della Cdl e si augura che ora il Governo
non inserisca in Finanziaria quelle che erano ”norme decisamente negative per
la sicurezzà’. ”Di fronte ai banchi del centrodestra semivuoti – affermano i
capigruppo dell’Unione in commissione Lavori pubblici Anna Donati (Verdi) Paolo Brutti (Ds) e Luigi Zanda (Dl) – il governo è stato costretto
a ritirirare il decreto sulla patente a punti, che era stato gravemente
peggiorato dalla maggioranza alla Camerà’. Per i senatori dell’opposizione
”decadono, cosi’, misure decisamente negative per la sicurezza, ma siamo
sempre preoccupati -aggiungono- che le stesse norme vengano reinserite
dall’esecutivo in un altro provvedimento, come la Finanziarià’.
”La Camera -spiegano- ha sensibilmente peggiorato il decreto, inserendo una
serie di nuove misure inaccettabili ai fini della sicurezza sulle nostre
strade. Stiamo parlando della norma che consentiva di abbassare a 17 anni
l’età per il foglio rosa e della possibilità di superare i limiti di
velocità in città fino a 70
km/h, punibile solo con una sanzione più elevata e
senza sottrarre punti alla patentè’.
”Inoltre -continuano gli esponenti dell’Unione – era sbagliata anche la parte
riguardante il divieto di utilizzo dell’ autovelox sulle strade extraurbane
principali da parte della polizia municipale per il controllo dei limiti di
velocità attraverso l’autovelox, nonostante molte di queste strade
attraversino le città ed i quartieri”. ”Anche sulla minicar -aggiungono
Donati, Brutti e Zanda- era stato confermato l’innalzamento a 16 anni per la
guida, ma l’introduzione di questa giusta misura voluta dal Senato era stata
posticipata al 2008, rendendola di fatto inapplicatà’