Csm: Grasso è il nuovo procuratore nazionale antimafia
Roma, 12 ott.
– Pietro Grasso è il nuovo procuratore nazionale antimafia. Il plenum del Csm
ha dato via libera alla sua nomina con 18 voti a favore e cinque astensioni: a
sostegno di Grasso ha votato anche il vicepresidente Virginio Rognoni,
rinunciando alla sua consueta astensione in queste occasioni. Al vertice
dell’ufficio di via Giulia, l’attuale capo della Procura di Palermo subentra a
Piero Luigi Vigna, che ha lasciato l’incarico il 1 agosto scorso per raggiunti
limiti di età.
La nomina di Grasso è stato sostenuta, oltre che dal voto di Rognoni, da quello
dei togati di Unicost, Magistratura indipendente e Movimento per la giustizia,
assieme ai laici di entrambi gli schieramenti ai vertici della Cassazione.
Mentre, si sono astenuti i cinque togati di Magistratura democratica: una scelta
in polemica con la norma della riforma dell’ordinamento giudiziario che,
introducendo nuovi limiti di età per gli incarichi direttivi, ha di fatto
tagliato fuori dalla corsa l’attuale Procuratore generale di Torino Giancarlo
Caselli.
L’uscita di scena di Caselli, inizialmente proposto assieme a Grasso come
successore di Vigna, ha lasciato infatti il procuratore di Palermo unico
candidato rendendo scontata la sua nomina alla guida dell’ufficio di via Giulia.
Ma, seppure ormai fuori gioco, Caselli è stato comunque protagonista del
dibattito che per tre ore ha impegnato i consiglieri del Csm, il ”convitato di
pietrà’, come lo ha definito il togato Ernesto Aghina.
Una vicenda, quella del pg di Torino, richiamata soprattutto negli interventi
dei togati di Md per motivare la loro astensione. I quali anche oggi sono
tornati a denunciare come la procedura di nomina del nuovo procuratore antimafia
sia stata ”segnata da pressioni esterne senza precedenti – ha detto Giovanni
Salvi – giunte fino a motivare iniziative legislative con la necessità di
evitare anche solo il rischio che caselli potesse essere chiamato a svolgere
questo incarico”.
”Grande soddisfazione per l’unanime giudizio positivo" lo ha dichiarato il
vicepresidente dell’organo di autogoverno della magistratura Virginio Rognoni,
annunciando anche, vista ”la rilevanzà’ dell’incarico da assegnare, il suo
voto favorevole a Grasso. ”Ho seguito con attenzione il dibattito e con grande
soddisfazione – ha sottolineato Rognoni – ho constatato che unanime è il
giudizio, largamente positivo, nei confronti del procuratore Grasso; un giudizio
guadagnato sulla considerazione di quanto egli ha fatto nei vari compiti che
istituzionalmente gli sono stati via via conferiti”.
Ma Rognoni ha colto l’occasione anche per ”ringraziare i colleghi che hanno
ricordato come il coordinamento fra le Procure, che è alla base dell’istituto
del procuratore nazionale antimafia, nasce dalle esperienze di magistrati
valorosi in lotta contro il terrorismo e contro la criminalità organizzatà’.
”Ognuno di noi sa bene – ha aggiunto il vicepresidente del Csm – chi siano
stati stati questi valorosi magistrati, numerosi, e fra questi vi è certamente
Giancarlo Caselli. Questa è storia alta e nobile della magistratura italiana ed
è bene che sia stata ricordatà’.
Il ‘numero duè del Csm ha colto anche l’occasione per ringraziare Piero Luigi
Vigna che ”per tanti anni ha retto la Procura nazionale antimafia con
intelligenza e sagacià’: a lui, ha detto ancora Rognoni, va ”il saluto e il
ringraziamento del Csm per quello che ha fatto con tanta ostinazione e probità".