Attualità

Fazio indagato da agosto per abuso d’ufficio

Dopo un
rincorrersi di voci, è ufficiale: il governatore della Banca d’Italia Antonio
Fazio è indagato da agosto per abuso di ufficio. E’ questa l’ipotesi di reato
fatta dalla Procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sulla scalata di
Antonveneta da parte della Banca popolare Italiana. Per il numero uno di palazzo
Koch è pronto anche l’invito a comparire. Ma sulla questione frena il professor
Franco Coppi che nella vicenda assiste il governatore di Bankitalia.”Preciso –
spiega il legale – che alle 19,30 non ho ancora ricevuto nessuna notifica di
provvedimenti e di inviti a comparire e tantomeno li ha ricevuti a Bankitalia il
governatore Antonio Fazio. Lo apprendiamo dalla stampa. Se queste notizie
relative ai provvedimenti fossero fondate, cio’ evidentemente vuol dire che chi
doveva custodire la notizia l’ha portata a conoscenza di tutti meno che dei
diretti interessati”.

Sempre oggi il Consiglio Superiore della Banca d’Italia ha espresso fiducia nei
confronti del Governatore. E’ quanto si legge in una nota del consigliere
anziano Paolo Emilio Ferreri, in cui si precisa che ”la gran parte dei
consiglieri ha colto l’occasione per manifestare espressioni di fiducia nei
confronti del Governatorè’. Ferreri aggiunge che ”sentiti tutti i consiglieri,
nessuno di essi ritiene la ricorrenza di motivi che richiedano la convocazione
del Consiglio in seduta straordinarià’.

I membri del Consiglio superiore della Banca d’Italia oggi si sono riuniti a
palazzo Koch. Una riunione ordinaria che non ha messo all’ordine del giorno il
caso Fazio, ma la gestione dell’istituto, con riferimento agli investimenti ed
al personale. Una riunione ordinaria che alla luce di quanto è emerso sul caso
Fazio (ancora incerta la data del suo interrogatorio dopo la smentita di ieri da
parte della difesa e Bankitalia sull’ipotesi di una convocazione del Governatore
entro il 5 ottobre) rischia pero’ di assumere una rilevanza diversa, con i
riflettori puntati sull’unico organo in grado di esprimersi sulla sorte del
Governatore, dopo la sfiducia del ministro dell’Economia e del presidente del
Consiglio e la contestuale ammissione di impotenza di fronte a una normativa che
non concede al governo ulteriori margini di manovra.

Anche se si tratta di una riunione ordinaria, è la prima volta che l’organismo
si riunisce dopo la pubblicazione delle intercettazioni e l’infittirsi delle
polemiche. Nell’ultimo mese, assicurano fonti bene informate, i contatti fra i
membri del Consiglio sono stati intensi, cosi’ come frequenti sono stati gli
scambi di opinione fra il Governatore e i consiglieri a lui più vicini, a
partire da quello anziano Paolo Emilio Ferreri.

Il Consiglio Superiore, organo che garantisce alla banca centrale l’autonomia e
l’indipendenza dalla politica, è composto di membri in buona parte scelti dallo
stesso Governatore e, almeno per nove tredicesimi, saldamente dalla sua parte.
Per altro, è opinione diffusa tra i consiglieri che ”quanto emerso finora nei
confronti di Fazio non puo’ bastarè’ per attivare la procedura di revoca. Anche
in questo caso, come già avvenuto nella relazione al Cicr, a favore del
Governatore c’è l’unico atto formale sulla vicenda Antonveneta, la sentenza del
Tar che sancisce la legittimità degli atti del Governatore. Ecco perchè, fanno
notare fonti sindacali, la posizione del Consiglio potrebbe modificarsi di
fronte a fatti nuovi.

E, sicuramente, è un fatto nuovo una convocazione del Governatore da parte
della Procura di Roma in qualità di indagato. Un atto, si sottolinea, non
paragonabile giuridicamente a una sentenza del Tar ma comunque in grado di
modificare i contorni del caso. Gli stessi fedelissimi del Governatore hanno
più volte fatto riferimento ai fatti che finora attestano il comportamento
nell’ambito della legalità da parte del Governatore. Anche per questo,
un’iscrizione nel registro degli indagati, che non scalfirebbe la convinzione
del Governatore di essere nel giusto, potrebbe far comunque mutare il clima
intorno a lui.

Per adesso, invece, ci sono le parole del presidente del Consiglio, ci sono le
dimissioni dell’ex ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco, e la guerra
giurata dal suo successore Giulio Tremonti, c’è una lettera firmata dai
sindacati in cui si chiede l’avvio della procedura di revoca del Governatore, e
le richieste di dimissioni arrivate dal mondo della politica, dell’impresa e del
lavoro. Una massiccia moral suasion, insomma, che il Governatore ha fermamente
rispedito al mittente.

Al termine del Consiglio superiore di oggi in Banca d’Italia la
Fabi (Federazione
autonoma bancari italiani) ha fatto sapere in una nota che ”reputa pericoloso
ed inopportuno insistere sull’immediatezza delle dimissioni del Governatore
poichè, in assenza di possibili accordi bipartisan, si aprirebbe la strada
unicamente a soluzioni di parte o, peggio ancora, a regolamenti di conti”.

Soddisfatto per la decisione presa dal Consiglio superiore di palazzo Koch il
relatore Udc della ddl risparmio al Senato,
Maurizio Eufemi
, che ha commentato: ”E’
la forza dell’autonomia interna che si afferma rispetto a interferenze esterne.
La decisione del Consiglio superiore della Banca d’Italia è una decisione che
dovrebbe sgombrare il campo da ogni ulteriore polemicà’.

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