Attualità

Legge elettorale, ipotesi di accordo nella Cdl

Si va verso un accordo
nella maggioranza sulla riforma elettorale. Secondo quanto apprende
l’ADNKRONOS, oggi si sarebbero incontrati a pranzo il presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi, e il vicepremier Gianfranco Fini a Palazzo Chigi per trovare
un’intesa. Anche grazie al lavoro dei ‘tecnici’ della Cdl, una possibile
soluzione sarebbe quella di conteggiare i voti di tutti i partiti delle
coalizioni nel premio di maggioranza. Questo per venire incontro alle richieste
del centrosinistra, che aveva accusato la maggioranza di volere una legge
‘truffà.

Per quanto riguarda invece la questione dello sbarramento, scoglio su cui si
era arenata la Cdl e che aveva determinato lo scontro tra An e Udc, la soglia
dovrebbe essere portata dal 4% al 2%. Resterebbe fermo, invece, il vincolo di
coalizione, invocato nei giorni scorsi da Fini: ogni schieramento dovrà
presentare prima un programma e indicare il candidato premier. Le liste saranno
bloccate e senza preferenze. Inoltre, l’incontro tra il premier e il ministro
degli Esteri sarebbe stato preceduto in mattinata da un colloquio telefonico
tra Fini e il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini. Una telefonata
dai toni estremamente amichevoli, secondo ambienti di An.

Sul tema delle riforme il ministro degli Esteri e leader di An Gianfranco Fini
interviene ancora in serata, chiedendo al presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi di convocare tutti i leader della coalizione ”affinchè tutti si
assumano definitivamente le loro responsabilità e si garantisca quella unità
sostanziale e duratura del centrodestra indispensabile per vincere le elezioni
politichè’. Fini afferma: ”E’ arrivato il momento per ogni forza della Cdl, a
partire ovviamente da An, di pronunciarsi con chiarezza e lealtà sulle
questioni fin qui oggetto di diverse valutazioni nella coalizionè’. ”Su legge
elettorale, riforma costituzionale, legge finanziaria e premiership – sostiene
il ministro degli Esteri – la maggioranza è chiamata a trovare un accordo
complessivo in assenza del quale la confusione è destinata ad aumentare ad
esclusivo vantaggio del centrosinistrà’.

Sulla schiarita pero’ resta l’incognita dell’Udc, con il leader del partito
Marco Follini che resta cauto e dice: ”Io non ne so nulla. Io sono tra quanti
l’accordo lo cercano, ma si tratta di fare una legge elettorale e non un
pasticcio”. E la successiva smentita del presidente della Camera, Pier
Ferdinando Casini. Il leader centrista ha fatto sapere che l’argomento della
roforma del voto non è stato toccato nè nella telefonata che ha avuto con il
premier, nè con quella avuta poi con Fini. In nessuna delle due telefonate si
è affrontato il tema della legge elettorale che, peraltro, essendo in
discussione alla Camera, è argomento che vede il presidente dell’Assemblea in posizione
terza rispetto all’aspro confronto parlamentare tra maggioranza e opposizione.
Lo rende noto un comunicato della presidenza della Camera

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