Attualità

Sciopero delle toghe, l’esposto di Calderoli. Anm: adesione all’85%

L’Anm: 14 luglio,
data simbolica per dire no a "una pessima legge". Il ministro per le
riforme: ”La magistratura opera, non scioperà’

 

Roma, 14 lug.
(Adnkronos/Ign) – Magistrati in sciopero oggi, proprio nel giorno della presa
della Bastiglia, data simbolica per dire no a "una pessima legge".
L’iniziativa, a quanto dichiara l’Associazione nazionale magistrati, è
pienamente riuscita. Il sindacato delle toghe parla infatti di una percentuale
nazionale di adesione di ”circa l’85%”.
A Milano ha incrociato le braccia l’84% dei magistrati, a Roma l’83%, a
Cagliari l’87%, a Catania l’89%, a Firenze l’83%, a Messina l’84%, a Napoli
l’80%, a Palermo l’82%, a Salerno e ad Ancona l’81%, a Trento il 79%, a Venezia
il 75%. A riferire i dati dell’astensione sono stati i leader dell’Anm.
”Dappertutto – precisa ancora l’Anm – sono stati assicurati i servizi
essenziali a tutela dei diritti fondamentali e della sicurezza dei
cittadini".

Dura la reazione all’agitazione da parte del centrodestra, che ha già dato
seguito alla minaccia di denunciare coloro che hanno incrociato le braccia. Il
ministro leghista per le Riforme, Roberto
Calderoli
, ha infatti presentato un esposto contro i titolari
degli uffici giudiziari che si astengono dal lavoro. ”La magistratura opera,
non scioperà’. Sulla base di questa convinzione, il ministro si è presentato
all’ispettorato di polizia di palazzo Madama dove ha depositato il suo esposto,
”col quale – ha detto – chiedo di verificare l’esistenza di presupposti
criminosi previsti dall’art. 503 del codice penale, quello che prevede sanzioni
contro chi effettua scioperi o serrate per fini non contrattuali”. Anche il
relatore del testo di riforma dell’ordinamento in Senato, Luigi Bobbio (An), sarebbe intenzionato a
presentare un esposto contro l’Anm per ”istigazione a delinquerè’.
All’iniziativa del ministro leghista risponde con una controdenuncia Antonio Di Pietro, che a
nome dell’Italia dei valori ha citato Calderoli per calunnia e abuso d’ufficio:
”Ha falsamente accusato i magistrati scioperanti di aver commesso un reato,
pur sapendo che lo sciopero è un diritto costituzionalmente garantito”.
Mentre per il presidente dei Ds Massimo
D’Alema
ӏ sconcertante che un soggetto simile possa far
parte del governo di un Paese civilè’.

”Siamo tranquilli – aveva intanto già fatto sapere il leader del ‘sindacato
delle toghè Ciro Riviezzo -.
Il nostro sciopero è del tutto legittimo: esercitiamo un diritto
costituzionalmente garantito”. Il nuovo sciopero dei magistrati, sostiene
l’Anm, è contro un testo della riforma, quello approvato dal Senato, che
contiene ancora "aspetti di palese incostituzionalità". A cominciare
dall’emendamento Bobbio, ribattezzato ‘anti-Caselli’ perchè escluderebbe dalla
‘corsà per la guida della Superprocura antimafia proprio l’attuale pg di
Torino. In questo modo, secondo l’Anm, il Parlamento "incide su concorsi
in atto, escludendo determinati soggetti e favorendone altri". La modifica
introdotta a Palazzo Madama, sostiene l’Anm sollecitandone la
"soppressione", "non adegua il testo al dettato costituzionale e
allo spirito del messaggio del capo dello Stato, poichè è evidente che con la
soluzione adottata potranno lo stesso prendere corpo i rischi di
condizionamento che il Presidente ha evidenziato".

Quindi il presidente dell’Anm ha replicato alle ipotesi secondo le quali Ciampi potrebbe anche
decidere di non promulgare la riforma dell’ordinamento giudiziario, giunta
ormai al rush finale alla Camera: ”Il capo dello Stato sa benissimo cosa deve
fare, non ha bisogno di consigli. Restiamo in religioso silenzio e aspettiamo
le sue decisioni. Qualunque decisione del presidente della Repubblica, dopo
l’approvazione della riforma, sarà condivisà’. ”Il nostro rispetto nei
confronti del capo dello Stato è totalè’, ha aggiunto il leader del
‘Sindacato delle toghè.

Nel pomeriggio, invece, il ministro della Giustizia Roberto Castelli ha sostanzialmente escluso la possibilità che
Ciampi non firmi la riforma, rinviandola, appunto, per la seconda volta alle
Camere: ”Il capo dello Stato non firma la riforma dell’ordinamento giudiziario
per la seconda volta? Non credo proprio. Ciampi è troppo saggio per pensare a
cose di questa naturà’.

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