AFFIDO CONDIVISO: PRIMO SI’ DELLA CAMERA, TESTO VA A SENATO
ROMA –
Primo via libera a Montecitorio alle nuove norme sull’affidamento condiviso dei
figli di genitori separati. Una maggioranza bipartisan, (al voto finale si sono
astenuti Prc e Pdci) ha dato disco verde al testo, che ora passa al Senato e
che inserisce nel nostro ordinamento il principio della bigenitorialità, cioè
il diritto
dei figli a continuare ad avere rapporti ugualmente con la madre e con il padre
anche dopo che questi decidano di separarsi. Dunque, addio alle guerre tipo
‘Kramer contro Kramer’, figlie del principio, attualmente in vigore,
dell’affidamento esclusivo dei figli che, nell’86% dei casi, vanno alla madre.
Il si’ al testo viene salutato "con viva soddisfazione" dal
sottosegretario alla Giustizia Jole Santelli, secondo
la quale il perno centrale
della riforma "è l’interesse prioritario del minore, estraneo alle beghe
dei genitori e non più arma di ricatto e che rappresenta il faticoso risultato
raggiunto in commissione dopo un lungo cammino di confronti e dibattiti".
Un sentimento condiviso dal resto della Cdl: Isabella Bertolini
sostiene che "un lungo e faticoso cammino parlamentare ci ha portato a
riaffermare un principio fondamentale che difende i diritti della
famiglia", mentre Maria Burani Procaccini rileva che oggi "ha vinto
la saggezza". "La legge – sottolinea – recupera i bisogni inespressi
del padre e anche la necessità di riequilibrare alcune funzioni educative, ma
sempre e solo nell’interesse primario dei bambini".
A sinistra, mentre il Verde Paolo Cento sottolinea che "la legge è
un buon compromesso, anche se andrà migliorata al Senato", le deputate Ds
Marcella Lucidi e Beatrice Magnolfi sottolineano che "è una legge per i
figli, anche se resta qualche ombra". "Restano norme che speriamo
siano modificate, come quella che fa perdere
il diritto alla casa
coniugale al genitore che, avendola ottenuta perchè affidatario del figlio, ne
viene privato nel momento in cui si rifà una vita. Avremmo voluto che fosse un
giudice a valutare la situazione, ma il voto dell’aula ha fatto prevalere la
logica proprietaria, proprietà della casa, sull’interesse del minore".
Ecco le novità introdotte dal testo passato alla Camera:
– OCCHIO AI NONNI: Dopo la separazione o il divorzio dei genitori, i
figli avranno il diritto
di mantenere un "rapporto equilibrato e continuativo" non solo con
loro ma anche con i nonni ed i parenti.
– IL MANTENIMENTO DEI FIGLI: E’ obbligo di ciascuno dei genitori in
proporzione al proprio reddito; il giudice puo’ disporre un assegno integrativo
anche ricorrendo a un accertamento della polizia tributaria. Chi non versa
l’assegno per oltre tre mesi senza giustificati motivi rischia una condanna
penale.
– L’ESCLUSIONE DI UN GENITORE: Il giudice puo’ deciderla se ritenga che
l’affidamento vada contro gli interessi del minore. Ciascun genitore puo’
chiedere in qualsiasi momento l’esclusione dell’altro.
– SE TI RISPOSI LASCI CASA:
Il diritto al godimento della casa familiare viene
meno nel caso in cui il coniuge al quale l’abitazione è stata assegnata non vi
abiti più, o conviva more uxorio o contragga un nuovo matrimonio.
vvv – SOLDI AI FIGLI GRANDI: Il giudice puo’ disporre in favore dei
figli maggiorenni non indipendenti economicamente il pagamento di un assegno
periodico.
– NUOVE COMPETENZE PER IL GIUDICE: interverrà per la soluzione di
conflitti insorti tra i genitori sull’esercizio della potestà, adotterà ogni
provvedimento nell’interesse della prole e deciderà se l’affidamento sarà
condiviso o disgiunto, risolverà i conflitti tra i genitori.