Attualità

Concessione della grazia a Bompressi. Ciampi solleva conflitto di attribuzione

Roma, 13 giu.
(Adnkronos/Ign) -Il
presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha sollevato davanti alla
Corte Costituzionale un conflitto d’attribuzione tra poteri dello Stato per
quanto concerne la concessione della grazia.

La decisione presa dal Quirinale arriva dopo il rifiuto del ministro della
Giustizia Roberto
Castelli a controfirmare l’atto per la concessione della
grazia a Ovidio Bompressi. Il caso approdo’ anche in Parlamento, con la
proposta di legge Boato, poi non approvata dalle Camere, che intendeva
assegnare esplicitamente al capo dello Stato direttamente il potere di
concedere l’atto di clemenza. Ora, la questione è demandata alla Consulta,
chiamata dal Colle a dire una parola chiara e univoca nel merito del conflitto
d’attribuzione.

L’ipotesi se sollevare o meno conflitto di attribuzione tra poteri davanti alla
Consulta è iniziata a circolare alla fine dello scorso novembre. Quando cioè
-nella nota con la quale il
presidente Ciampi annunciava la grazia concessa a Graziano Mesina, Aldo Orrù e
Luigi Pellè- il Quirinale aveva fatto sapere che il capo dello Stato si
sarebbe ”riservato di assumere le proprie decisioni” dopo il ‘no’ del
ministro Castelli alla grazia per Ovidio Bompressi.

Infatti, spiegava la nota del Colle del 24 novembre, il presidente della
Repubblica ”dopo attento e accurato esame della documentazione fattagli
pervenire, su sua richiesta, dal ministro della Giustizià’, aveva comunicato
al Guardasigilli di ”essere pervenuto nella determinazione di concedere la grazia
della pena detentiva residua a Ovidio Bompressi” e lo aveva ”invitato a
inviargli il relativo decreto ai fini della sua emanazionè’.

Ma quello stesso giorno, riferiva ancora il Quirinale, il ministro Castelli
aveva fatto presente di ”essere contrario alla concessione della grazia a
Ovidio Bompressi” e, conseguentemente, di ”non essere in grado in inviare al
capo dello Stato il relativo decreto”.

”Accolgo con favore l’iniziativa, che farà chiarezza una volta per tutte
sulla natura del potere di grazià’. E’ la reazione del ministro Castelli. ”In
questo modo ciascuno potrà assumersi finalmente le proprie responsabilità”,
aggiunge Castelli.

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