Controversie commerciali Italia-Cina: “debutta” la conciliazione
I primi due casi a Milano grazie
ad un recente accordo di cooperazione. Ma l’obiettivo più ambizioso è ora
quello di creare una Camera di conciliazione apposita per sbloccare i
contenziosi tra aziende dei due Paesi
Non sarà la cura risolutiva per le controversie di proporzioni molto
rilevanti, ma la conciliazione "debutta" bene anche sul fronte dei
contenziosi tra aziende italiane e cinesi, un terreno ritenuto dai più
particolarmente complesso. A dare il "via" alla risoluzione
alternativa su questo fronte delicatissimo sono state due domande di imprese,
operanti nel settore dei macchinari industriali, per controversie del valore
medio di circa 650 mila euro: in un caso ad avviare la procedura è stato un
cinese, nell’altro un italiano. L’operazione è stata possibile grazie al
recente Accordo di cooperazione per la creazione di una Camera di conciliazione
tra Cina e Italia (Italy-China Business Mediation Centre), siglato nel dicembre
scorso. I firmatari sono stati la Camera di commercio italo-cinese e la Camera
arbitrale della Camera di commercio di Milano (per parte italiana) e il Conciliation Center del
China Council for the Promotion of International Trade di Pechino (per la parte
cinese). L’obiettivo dell’accordo è appunto quello di giungere, in un tempo
ragionevole, a dar vita ad una Camera di conciliazione specifica in cui possano
trovare soluzione le dispute tra operatori commerciali dei due Paesi.
Anche di questa "via" alternativa si è parlato ieri alla Camera di
commercio milanese nell’ambito di un convegno ("La conciliazione:
strumento per la competitività delle imprese e risorsa iniziativa della Rete
dei Servizi di Conciliazione delle Camere di Commercio lombarde") nel
quale, tra l’altro, è emerso lo straordinario sviluppo degli incontri di
conciliazione realizzati a Milano (per il quadro nazionale dello strumento
conciliativo vedere anche nella sezione Arretrati, nell’edizione di martedi’ 8
marzo, i dati Unioncamere e il relativo commento) che, nell’arco di un anno,
sono praticamente più che raddoppiati, concretizzando la soluzione delle
controversie nell’83 per cento dei casi ed in un tempo medio di 39 giorni.
"La Camera Arbitrale si occupa di conciliazione dal 1996 – ha dichiarato
Stefano Azzali, segretario generale della Camera Arbitrale di Milano, azienda
speciale della Camera di commercio milanese – La conciliazione è un modo
rapido, efficace, riservato ed economico per risolvere le controversie che
possono insorgere tra imprese. L’obiettivo è il raggiungimento di un accordo
soddisfacente per tutti i soggetti coinvolti. Fondamentale è la volontà delle
parti di "sedersi al tavolo" della conciliazione per farsi assistere
da un conciliatore neutrale che le aiuterà a trovare un punto di incontro. In
quest’ottica, la tutela a livello internazionale puo’ giovarsi dell’istituto
della conciliazione, grazie a queste sue caratteristiche. A partire
dall’esempio cinese: l’importanza dei rapporti commerciali fra Italia e Cina è
testimoniata dall’Accordo di Cooperazione per la creazione di una Camera di
Conciliazione tra Cina e Italia. E’ il primo esempio di accordo fra
la Cina ed un Paese europeo –
ha chiarito Azzali – ed è frutto della missione italiana in Cina dello scorso
dicembre presieduta dal Presidente Ciampi".
Fonte:
www.dirittoegiustizia.it