Attualità

A Paazzo Madma priorità assoluta per le riforme costituzionali

ROMA –
Maggioranza e governo hanno deciso che nei lavori dell’assemblea di Palazzo
Madama le riforme costituzionali avranno la priorità rispetto ai decreti
legge.

A questa decisione si sono opposti con forza gli esponenti dell’Unione.
Il centrodestra punta ad approvare sia le riforme in seconda lettura che i
decreti legge entro mercoledi’ sera.

Dal punto di vista tecnico i capigruppo di maggioranza hanno chiesto
una inversione dell’ordine del giorno della seduta di questo pomeriggio che
avrebbe dovuto occuparsi in primo luogo di alcuni decreti legge. Con il
calendario proposto dal presidente dei senatori di Forza
Italia, Renato Schifani,
e approvato a maggioranza dalla capigruppo, si stabilisce che fin da questo pomeriggio
si partirà con la discussione sulle riforme istituzionali. Ai decreti legge
verranno dedicate alcune ‘finestrè da individuare tra oggi e mercoledi’ sera.
Per Gavino Angius è assai grave che i calendari dei lavori dell’assemblea sia
stato proposto non dal presidente del Senato ma da un capogruppo di
maggioranza: ”Il centrodestra a maggioranza vuole decidere tutto, anche
l’ordine del giorno dell’assemblea, ma poi sostengono che non c’è una
dittatura della maggioranzà’. Il presidente dei senatori Ds ha detto ai
giornalisti che l’Unione si batterà contro questo calendario alla ripresa
della seduta. ”Renato Schifani ha fatto questa proposta – ha spiegato ancora –
solo per venire incontro ai ricatti della Legà’. Angius ha poi fatto
dell’ironia su Calderoli: ”Nella riunione ci siamo chiesti che fine abbia
fatto. Neanche il capogruppo del Carroccio sapeva dove è. Ci ha detto che
forse stava arrivando, non si capisce se come rappresentante del governo, o
come turista. Proporremo di chiamare il 113 per cercarlo. In questo clima
stanno cambiando 53 articoli della Costituzione. Raramente abbiamo assistito a
tante e cosi’ profonde bassezzè’. Anche per il capogruppo della Margherita
Willer Bordon ”il centrodestra ha superato ogni limite: ai decreti sono stati
riservati solo alcune finestre, anzi direi degli abbaini”. Bordon ha anche
confermato che le opposizioni si batteranno duramente perchè il calendario
approvato a maggioranza dalla capigruppo non venga ratificato questo pomeriggio
dall’assembleà’. Per
la maggioranza Francesco D’Onofrio ha spiegato che
non c’è stata nessuna forzatura ma solo una rimodulazione dei tempi già
decisi per garantire che riforme istituzionali e decreti legge vadano in porto
entro mercoledi’ sera. Il capogruppo dell’Udc, a conferma della sua tesi, ha
riferito che non ci saranno sedute notturne e che nei prossimi tre giorni
l’assemblea concluderà i suoi lavori entro le 21: ”Non ci sono dunque – ha
concluso – emergenze nè forzature ma solo un normale lavoro d’assembleà’.

PERA CITA LEIBNIZ, SIAMO NEL MIGLIORE DEI MONDI
”Questo è il migliore dei mondi possibili”. Con questa citazione del
filosofo Leibniz, il presidente del Senato Marcello Pera ha risposto ai
cronisti che, dopo la riunione della conferenza dei capigruppo, ricordando come
si fosse trovato al centro della polemica del ministro Calderoli sulle riforme
costituzionali ”a passo di gambero”, gli chiedevano se su quel fronte fosse
ormai tutto a posto.

PRODI, SE VA AVANTI SCHIACCIASASSI GRAVI PROBLEMI SUD
”Se va avanti questa specie di schiacciasassi che è la cosidetta
devolution ci sarà un grande problema per le regioni meridionali”: lo ha
detto il leader dell’Unione, Romano Prodi, accusando il governo di aver
”cancellato” il Mezzogiorno dall’ agenda politica nazionale. ”Noi avevamo
preso parecchi provvedimenti per il Sud – ha detto Prodi a margine di un
incontro elettorale a Napoli con Antonio Bassolino – alcuni avevano funzionato
molto bene, altri un po’ meno, ma qui è stato cancellato tutto, è un
Mezzogiorno che non esistè’. Dalla riforma costituzionale, secondo Prodi,
arriveranno nuovi problemi: ”La logica della devolution è che chi ha i soldi
se li tiene, chi non li ha si arrangi”.

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