Attualità

E-mail come una raccomandata. Il Consiglio dei ministri ha approvato definitivamente il Dpr che introduce la novità


Certo non saranno tutti i 400 milioni di messaggi
elettronici che viaggiano ogni giorno tra i computer del nostro Paese a chiedere
di essere certificati. Ma si puo’ senz’altro prevedere che una parte di quelle
e-mail saranno "protette" secondo le regole dettate dal decreto approvato ieri
dal Consiglio dei ministri. Professionisti, imprese, pubblica amministrazione
non mancheranno, infatti, di utilizzare il nuovo strumento che riconosce ai
messaggi elettronici lo stesso valore giuridico di una raccomandata con ricevuta
di ritorno. Il Dpr diventerà pienamente operativo con la pubblicazione sulla
«Gazzetta Ufficiale» (si veda anche «Il Sole-24 Ore» di ieri).
• Meno spese. D’altra parte, l’e-mail certificata consentirà di risparmiare non
solo tempo, ma anche denaro. Come ha ricordato il ministro dell’Innovazione,
Lucio Stanca, a cui si deve la novità. «Si tratta di un atto di modernità ” ha
sottolineato il ministro ” che taglierà le spese. Per esempio, ogni lettera che
la pubblica amministrazione invia con i sistemi tradizionali comporta un costo
stimato in almeno 20 euro, contro i circa 2 di una e-mail». E’ significativo il
caso del ministero degli Esteri, che ha abbandonato i tradizionali telegrammi,
sostituendoli con i messaggi elettronici: un passaggio che ha consentito di
risparmiare 17 tonnellate di carta.


Il servizio. E’ pur vero che quella certificata non
sarà una semplice e-mail. Per avere le garanzie di una raccomandata con
ricevuta di ritorno dovrà, infatti, rispettare una serie di regole. Intanto, il
messaggio elettronico potrà essere inviato solo a gestori di posta accreditati
” iscritti, cioè, in un elenco tenuto dal Cnipa ” che potranno essere soggetti
sia privati sia pubblici. Inoltre, dovrà essere sottoscritto con firma
elettronica avanzata a chiavi asimmetriche (una pubblica e una privata), che
assicurerà l’integrità del messaggio.


Alla firma elettronica dovrà far ricorso anche il
gestore della posta, che se ne servirà per garantire l’autenticità delle
ricevute da inviare al mittente e al destinatario dell’e-mail come prova,
rispettivamente, dell’avvenuto ricevimento del messaggio e dell’avvenuta
consegna. Se la trasmissione dell’e-mail sarà gestita da due operatori diversi,
anche in questo caso ci dovrà essere uno scambio di ricevute: il gestore di
posta del destinatario dovrà informare il gestore di posta del mittente di
avere preso in carico il messaggio. Tutte le ricevute conterranno anche la data
e l’ora delle operazioni effettuate.


L’e-mail certificata si intenderà arrivata quando
il destinatario potrà averla disponibile sul proprio computer. Dunque, non
conterà il fatto che l’abbia effettivamente letta.
Gli indirizzi. La posta certificata dovrà essere spedita all’indirizzo
dichiarato a tal fine dall’interessato. Nel caso uno stesso indirizzo e-mail
venga utilizzato da più persone, chi ne risponde è solo il dichiarante.Per
quanto riguarda i rapporti tra le imprese, queste ultime possono dichiarare la
volontà di accettare la posta elettronica certificata indicandolo nell’atto di
iscrizione al Registro delle imprese, tenuto dalle Camere di commercio. Le Cdc
sono già avanti nell’utilizzo della posta certificata: hanno, infatti, avviato
” sulla scia di quanto previsto dal decreto approvato in prima battuta dal
Consiglio dei ministri a marzo scorso ” il servizio Legalmail, messo a
disposizione gratuitamente di tutte le aziende fino al 31 marzo prossimo.


Antonello Cerchi, Il Sole 24 Ore

https://www.litis.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *