Via libera alla posta elettronica certificata: avrà valore legale
Il Consiglio
dei ministri ha approvato il provvedimento. I recapiti si considereranno
avvenuti, indipendentemente dall’effettiva lettura e i gestori autorizzati
conserveranno copia delle transazioni
In arrivo l’e-mail sicura quanto una raccomandata con ricevuta di ritorno. A
renderlo possibile è stato un Dpr, messo a punto dai ministeri della Funzione
pubblica e dell’Innovazione tecnologica che ieri è stato approvato dal
Consiglio dei ministri (qui leggibile nei documenti correlati).
Potranno quindi scambiarsi le e-mail certificate sia i privati, sia le pubbliche
amministrazioni e anche fra di loro. Il decreto tornato al Consiglio dei
ministri dopo che a marzo dello scorso anno aveva ricevuto il primo si’ di
Palazzo Chigi e dopo aver ottenuto i pareri della Conferenza unificata, del
Consiglio di Stato, delle commissioni parlamentari e dei ministeri interessati,
rappresenta "un atto di modernità". Cosi’ Lucio Stanca, ministro per
l’innovazione tecnologica, ha commentato l’approvazione del Dpr che disciplina
l’utilizzo della posta elettronica certificata.
Due sono i momenti fondamentali nella trasmissione dei documenti informatici:
l’invio e la ricezione. Renderli sicuri significa che il mittente riceve dal
proprio gestore di posta una ricevuta che costituisce prova legale dell’avvenuta
spedizione del messaggio e dell’eventuale documentazione allegata. Stessa sorte
per il destinatario, quando il messaggio viene ricevuto, il suo gestore di posta
invia al mittente la ricevuta di avvenuta o mancata consegna, a prescindere dal
fatto che sia stato aperto. Inoltre, il gestore del destinatario puo’ anche
inviare al mittente la copia completa del testo del messaggio.
Tuttavia, il nuovo sistema richiede non solo che i gestori siano certificati, ma
soprattutto che i messaggi siano sottoscritti con la firma digitale. Per cui la
busta del messaggio deve essere sottoscritta con la firma elettronica e cosi’
anche la ricevuta di avvenuto ricevimento che il gestore deve rilasciare al
mittente.
A vigilare sui gestori di posta ci penserà, invece, il Centro nazionale per
l’informatica nella pubblica amministrazione, presso il quale è istituito un
elenco ufficiale dei gestori di posta elettronica certificata. Presso ogni
gestore verrà istituito un log dei messaggi, ossia un registro informatico
delle operazioni relative alle trasmissioni effettuate con e-mail certificate. E
se il mittente smarrisce le ricevute niente paura: la traccia informatica delle
operazioni svolte, con lo stesso valore giuridico delle ricevute, sarà
conservata per 1 anno e sei mesi.
Quanto ai virus i gestori sono tenuti (si badi bene e non obbligati) a
verificare che le e-mail non siano "infette". Nel caso in cui la risposta sia
affermativa, informano il mittente e bloccano la trasmissione.
Infine, quanto all’analisi costi-benefici, il ministro Stanca è ottimista, la
comunicazione soprattutto tra le Pa sarà più veloce con un tasso di risparmio
elevato. Ogni lettera che la Pa invia con i sistemi tradizionali comporta,
infatti, un costo stimato intorno ai 20 euro, contro i circa 2 euro dell’e-mail.
Solo il ministero degli Esteri con il passaggio dai tradizionali telegrammi alla
posta certificata ha diminuito di oltre 17 tonnellate il consumo di carta.
Sebbene, pero’ sia stato previsto anche "l’imprevedibile" occorre verificare se
il Dpr sia cosi’ facilmente applicabile in una realtà come quella italiana dove
si fa fatica ad essere al passo con i tempi.
Elezioni 2005. Il Consiglio dei ministri ieri ha approvato anche un decreto
legge che predispone le condizioni per l’abbinamento in un’unica giornata,
limitatamente alla tornata elettorale 2005, delle elezioni amministrative e
delle elezioni regionali. (cri.cap)