Libri, fecondazione: dove può arrivare una legge In ‘Libertà procreativà
Quali sono i limiti dell’azione dello Stato? Quale,
viceversa, lo spazio inviolabile delle libertà individuali? Sulla procreazione
assistita, che suscita complessi dilemmi morali, trovare un accordo è impresa
assai ardua. In Italia la legge approvata recentemente ha alimentato un acceso
dibattito politico che non ha lasciato indifferente chi ha compreso la portata
del testo. Il coinvolgimento diretto di molti individui ha fatto si’ che su
questo tema si sentisse l’esigenza di fare chiarezza e di fornire tutti gli
strumenti informativi. Ma è soprattutto dalla necessità di ”mettere in luce
i divieti ingiustificati contenuti in questa leggè’ che è nata l’idea di
scrivere ‘Libertà procreativà (Napoli, Liguori 2004), come racconta la stessa
autrice del libro, Chiara Lalli, che all’ADNKRONOS MULTIMEDIA spiega: ”Si
tratta di una legge conservatrice che, rispetto a molti altri Paesi, ci fa fare
diversi passi indietro. Ad esempio, si vieta la fecondazione eterologa permessa
invece in Spagna, Paese altrettanto cattolico”.
L’approccio del testo, la cui prefazione è affidata a
John Harris, è comunque di
tipo filosofico. Nel primo capitolo vengono analizzati appunto alcuni problemi
filosofici che ogni legislazione deve affrontare in una democrazia liberale
(quali la
coercizione legale, il principio del danno o la presunzione a
favore della libertà). Nella seconda parte si introduce l’indagine dei
numerosi divieti contenuti nella legge (dall’impossibiltà di ricorrere alla
fecondazione eterologa a quella di congelare gli embrioni, dal divieto di
sperimentare sugli embrioni alla discriminazione nei confronti delle persone
che hanno malattie geneticamente trasmissibili), mentre nella terza si riflette
sulla libertà procreativa: cosa significa, se esiste una differenza tra la
libertà procreativa naturale e quella artificiale, quali sono i limiti che
possono essere ammessi e quali sono invece illeciti.
”Non si capisce perchè sia possibile procreare
liberamente ‘in modo naturalè, attraverso il rapporto sessuale e venga invece
sottoposta a un vincolo la procreazione artificiale che, in fondo, è solo un
mezzo per ottenere lo stesso risultato. In questo senso le tecniche di
procreazione artificiale non hanno nulla di demoniaco e possono essere
paragonate alle sedie a rotelle, alle stampelle e agli apparecchi acustici”.
E’ nella quarta parte del libro che viene analizzato da
vicino il testo della legge, mettendo appunto in luce le contraddizioni e le
conseguenze dei numerosi divieti, mentre nella quinta vengono riportati dei
casi particolarmente significativi (come quello di Baby M o Davis vs Davis) usati
spesso a sproposito contro le tecniche di riproduzione assistita. Viene inoltre
analizzato il dibattito nato intorno alle tecniche di riproduzione artificiale.
Nel sesto e ultimo capitolo viene infine analizzato il dibattito che si è
tenuto sui media tra maggio 2002 e l’inizio del 2004.
‘Libertà procreativà sarà presentato a Pisa sabato
15 gennaio (Stazione Leopolda ore 16.30). All’incontro, organizzato dal
Coordinamento unitario in Difesa del Referendum di Pisa, oltre all’autrice
saranno presenti tra gli altri Antonio Bacchi della Direzione nazionale di
Radicali Italiani e Mara Baronti (Ds) presidente della Commissione regionale
per le Pari Opportunità della Toscana