Berlusconi, Calderoli: ”Da scarcerazione dell’aggressore rischio emulazionè’
Roma, 2 gen. (Adnkronos) –
E’ ancora polemica sulla mancata convalida, da parte
del gip, dell’arresto di Roberto Dal Bosco, il muratore mantovano che venerdi’
sera a Piazza Navona ha lanciato il cavalletto di una macchina fotografica
contro il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Secondo il ministro delle Riforme, il leghista Roberto
Calderoli, la scarcerazione ”rischia di far passare una
vicenda gravissima come una semplice bravata, e di far pensare ai meno
equilibrati che aggredire un capo di Stato sia una cosa non tanto grave, visto
che il giorno dopo si è già fuori, con il rischio di possibili gesti
emulativi”.
”Non mi sembra un messaggio molto educativo quello che
si è fatto passarè’, dice l’esponente del Carroccio, che si rivolge al
Guardasigilli: ”Se fossi in Castelli, una visitina degli ispettori
ministeriali la farei farè’. Calderoli punta il dito sulla sinistra radicale:
”Sono convinto che tra i molti che hanno condannato l’aggressione a Silvio
Berlusconi ce ne siano parecchi che hanno pero’ riso sotto i baffi”.
Sulla questione interviene anche il vice presidente
vicario di An, Ignazio La Russa. ”Non so se la
scarcerazione dell’aggressore del presidente Berlusconi, possa essere un
messaggio diseducativo -commenta La Russa-. Quello che so per certo, è che se
io negli anni Ottanta o agli inizi degli anni Novanta avessi tirato il
treppiedi di una macchina fotografica a Forlani o ad Andreotti, anche se non lo
meritavano, mi avrebbero arrestato e buttato via la chiave…”.
Replica a Calderoli il presidente della Delegazione dei
Comunisti italiani al Parlamento Europeo, Marco Rizzo,
che ribadisce ”la ferma condanna dell’atto stupido e controproducente di chi
ha aggredito il premier Berlusconi” ma sottolinea: ”Non credo che Calderoli
utilizzerebbe gli stessi termini forti e inappropriati, richiedendo l’invio di
ispettori o parlando di rischio di colpo di stato, se di mezzo ci fossero le
camicie verdi, che al Nord si dice non abbiano propriamente la nomea di essere
sempre persone pacifiche soprattutto durante le ronde notturnè’.
Di ”una inaudita intimidazione nei confronti dei
giudici che non hanno fatto altro che applicare le leggi” parla il presidente
dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, che ritiene ”a
dir poco sconcertante cercare di trasformare un atto incivile, quale è
certamente stata l’aggressione al premier, in un attentato”.
Anche i Disobbedienti si fanno sentire. ”Se è vero
che l’autore ha agito da incosciente, altrettanto incosciente e cieca mi sembra
la reazione dei partiti del centrodestra -dice Francesco Caruso,
portavoce del movimento disobbedienti di Napoli-. Quello scatto di ira non è
il frutto della campagna di odio di partiti e giornali della sinistra, ma il
prodotto delle politiche scellerate e antipopolari del governo Berlusconi”.
Intanto fa discutere un’intervista a ‘la Stampà di Rosi
Bindi, in cui la responsabile del Welfare della Margherita
ha affermato che ”un uomo politico che ha un’enorme visibilità e tutti i
giorni ha la possibilità di parlare in televisione per di più per dividere la
società in amici e nemici, angeli e demoni, come ha incredibilmente fatto
Silvio Berlusconi, deve mettere in preventivo che possano accadere cose del
generè’.
Secondo il coordinatore nazionale di Forza
Italia, Sandro Bondi,
”le reazioni di una parte della sinistra che dà voce, purtroppo, a sentimenti
largamente esistenti alla sua base, sono per certi versi ancor più gravi del
gesto stesso del giovane sconsiderato e irriflessivo”. Sulla stessa linea il
vicecoordinatore azzurro, Fabrizio Cicchitto, per il
quale ”la Bindi si candida a svolgere il ruolo di staffetta per i nuovi
resistenti alla Caruso”.