Pera: ”Tutelare unità giuridica ed economica della Repubblicà’
La Riforma del Titolo V della Costituzione va completata e
corretta garantendo l’unità giuridica ed economica della Repubblica. E’
questa la strada da seguire nel cammino delle riforme istituzionali secondo il
presidente del Senato, Marcello Pera, intrevenuto aggi ad un convegno
organizzato da Banca Intesa. ”Il problema che abbiamo di fronte è quale idea
nuova dobbiamo perseguirè’, dice Pera. ”L’idea nuova deve andare nel solco
già tracciato. E allora il nostro problema oggi è quello di completare e
correggere, colmare i ‘senzà e raddrizzare le storturè’, afferma il
presidente del Senato, riferendosi alla riforma federalista fatta dal
precedente governo di Centrosinistra.
La riforma del Titolo V della Costituzione, rileva infatti
Pera, ha rappresentato ”una torsione federalista che è avvenuta creando
problemi che oggi sono davanti a tutti. E’ stata caratterizzata da una serie
di ‘senzà”. ”Si sono attribuiti poteri legislativi importanti alle Regioni
-prosegue Pera- senza prevedere un luogo di compensazione delle istanze delle
Regioni e delle Autonomie. Si sono divise le competenze per materie fra Stato
e Regioni con una riserva notevole di ‘materie concorrenti’ e percio’
sovrapposte, senza che si fissasse il tetto superiore della unità giuridica
ed economica della Repubblica. Si è attribuito alle Regioni un diritto di
appropriazione di materie esclusive dello Stato senza una effettiva garanzia
che tale unità fosse preservata. Si è introdotto il federalismo fiscale
senza che esso entrasse realmente in vigorè’. E in particolare, sottolinea
ancora il presidente del Senato, ”si è cambiato sensibilmente la forma di
Stato senza cambiare la forma di governo”.
La riforma, infine, secondo Pera, ”ha generato problemi
istituzionali e costi. I primi sono ben rappresentati dagli oltre 200 ricorsi
pendenti di fronte alla Corte Costituzionale, provenienti dallo Stato e dalle
Regioni senza che vi abbia peso la colorazione politica dei governi centrali e
regionali. I costi, su cui un’indagine approfondita ancora manca, si sono
manifestati, in modo diretto, attraverso una maggiorazione della spesa
corrente e, in modo indiretto, attraverso un perdita secca della certezza del
diritto”.