Se concili la lite costa solo il 25%. Si è aperta ieri la settimana sul rito alternativo
La
conciliazione costa un quarto di un processo ordinario. E consente di arrivare a
definire una controversia in 43 giorni invece che 879. E’ con questo paragone
che le camere di commercio hanno aperto ieri la settimana della conciliazione,
che si protrarrà fino al 23 ottobre. Per offrire alcuni parametri di
riferimento che consentano di quantificare i vantaggi economici della
conciliazione, Unioncamere ha messo a paragone i costi di un causa civile che si
articola in 4 udienze, senza accertamenti tecnici e meramente documentale con i
costi di una conciliazione: per lo scaglione di valore superiore si arriva a un
risparmio di oltre 3mila euro, visto che il processo (applicando le tariffe
forensi) arriverebbe a costare oltre 4.443 euro contro i mille di una
conciliazione.
La camere di
commercio, d’altra parte, sono forti anche dei numeri che solo nel primo
semestre del 2004 hanno visto gestire oltre 2mila procedura di cui 943 concluse
positivamente. Predominano la conciliazioni tra imprese e consumatori, mentre le
procedure avviate tra imprese sono 458. Nel primo semestre 2004 il valore medio
delle conciliazioni si è attestato a 10.530 euro, mentre la durata media è
stata di 43 giorni.
Tante le
iniziative che a livello locale saranno dedicate alla promozione della
conciliazione (convegni, seminari, tavole rotonde ecc.). A livello nazionale
decolla il portale su Internet dedicato esclusivamente al tema
(www.conciliazione. camcom.it)
L’iniziativa
cade in un momento di attesa per quello che il ministero della giustizia dovrà
fare in attuazione delle nuove regole che disciplinano la conciliazione
societaria. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ( i primi di settembre)
dei regolamenti che disciplinano i requisiti di enti di conciliazione e
conciliatori, gli operatori (soprattutto i professionisti) aspettano che via
Arenula pubblichi il modulo per la domanda di iscrizione al relativo registro
(le camere di commercio sono iscritte di diritto). Il ministero ci sta lavorando
ma passo prodromico dovrà essere la predisposizione di un software per la
gestione informatizzata del registro. Solo da quel momento i candidati a gestire
le procedure potranno formalizzare la loro richiesta e ottenere il via libera
del ministero della giustizia. Intanto i vari operatori si stanno già
organizzando approvando i regolamenti di conciliazione: in pole position
l’ordine forense di Roma e i ragionieri.
Ilaria Cortesi, Italia Oggi