Investigatori, in arrivo le regole sulla privacy
Per gli investigatori privati sembrano finalmente
in arrivo le regole di condotta sulla privacy. Uno strumento reso tanto più
importante alla luce del nuovo ruolo assegnato alla categoria dalla legge sulle
indagini difensive. Dettare le regole di condotta è compito del Garante per la
privacy, che ha ormai concluso l’istruttoria con le organizzazioni di settore. E
i tempi, secondo il segretario generale Giovanni Buttarelli, sono ormai maturi,
tanto che il codice potrebbe arrivare già entro la fine dell’anno. Il decalogo
disciplina la conservazione delle informazioni raccolte e l’informativa agli
interessati. Vengono poi dettati i criteri per l’individuazione del responsabile
del trattamento dei dati e le regole di condotta da seguire al termine delle
indagini difensive. In ogni caso, dopo il varo del codice deontologico, spiega
Butteri, servirà comunque un lavoro comune sull’informativa relativa al
trattamento dei dati personali. La disciplina sulla tutela della privacy è solo
uno degli strumenti attesi dagli investigatori privati per potersi meglio
orientare nei nuovi compiti di "spalla" degli avvocati detective. L’altro è
l’Albo degli investigatori, ma i tempi, in questo caso, saranno con ogni
probabilità più lunghi. La regolamentazione della professione è demandata a
un disegno di legge approvato a maggio dalla commissione Giustizia del Senato,
riunita in sede referente. L’Assemblea non ha ancora inserito l’esame del testo
nel proprio calendario dei lavori (dopo l’approvazione di Palazzo Madama sarà
la volta della Camera discutere il provvedimento). In verità si punta a
istituire un doppio Albo, uno per gli investigatori privati, l’altro per gli
investigatori giudiziari, una sorta di super detective, ai quali sarà riservata
la collaborazione con gli avvocati nelle indagini difensive.
Gianluca Di Donfrancesco, Il Sole 24 Ore