Conciliazione Ue, arriva la direttiva
In arrivo la direttiva comunitaria sulla
conciliazione. Ma gli avvocati europei rivendicano un maggiore ruolo per la
categoria, chiedendo che diventi direttamente esecutivo l’accordo tra le parti
raggiunto con l’assistenza legale. I tempi per una disciplina Ue delle Adr
stringono. La Commissione europea dovrebbe licenziare la proposta di direttiva
entro l’anno (anticipata da ItaliaOggi del 1/04) per disciplinare, per la prima
volta a livello comunitario, il sistema alternativo di risoluzione delle
controversie. Il testo è già pronto ed è molto snello: si tratta di sette
articoli in tutto che non disciplinano tanto nel dettaglio le procedure di Adr,
ma indicano agli stati membri la strada da seguire. L’obiettivo è garantire un
più semplice accesso alla giustizia, per questo l’impianto della direttive lega
indissolubilmente la conciliazione e la mediazione con le procedure
giurisdizionali. Cosi’ è, per esempio, quando la direttiva dispone che
l’accesso all’Adr debba avvenire su statuizione del giudice o quando lo prevede
una legge nazionale; oppure quando prescrive che la corte puo’ sottoporre le
parti a una sessione di informazione sull’utilizzo dei sistemi di Adr. Fino ad
arrivare alla regola per cui il verbale di conciliazione deve essere deliberato
dal giudice per avere l’effetto di un contratto vincolate. Ed è proprio
sull’articolo 5 della bozza di direttiva, che parla di esecutività
dell’accordo, che il CCbe ha avanzato la sue critiche in un documento inviato
alla commissione europea. Secondo la rappresentanza europea degli ordini
forensi, infatti, sono due le mancanze della bozza: da una parte la mancata
previsione dell’esecutività facilitata del lodo/accordo laddove questo sia
stato raggiunto con l’assistenza di avvocati. In secondo luogo il silenzio sulla
possibilità che l’accordo raggiunto possa essere incluso nella Convenzione
Bruxelles II, che regola i profili internazionali dei contratti, stabilendo gli
effetti dell’accordo anche rispetto a diversi ordinamenti nazionali. Una volta
approvata la direttiva comunitaria, gli stati membri avranno il dovere di
recepirla. E anche se l’Italia ha già stabilito una disciplina ad hoc per le
Adr nel sistema normativo societario, dovrebbe comunque estendere il raggio di
azione di mediazione e conciliazione anche nel settore civile. In tal senso da
parecchio tempo in commissione giustizia alla camera si discute di un disegno di
legge (Cola) sulla conciliazione stragiudiziale professionale, che non riesce ad
andare avanti.
Claudia Morelli,
Italia Oggi