Il doppio nome sul campanello non prova la convivenza -; CASSAZIONE CIVILE, Sezione I, Sentenza n. 17684/2004
Buone notizie per le mogli separate: se vi state
rifacendo una vita, gli alimenti che percepite dall’ex non sono in pericolo per
il fatto che il nuovo compagno abbia esposto la targhetta con il nome sul
campanello di casa.
Il doppio nome sul citofono, infatti, non basta per
provare la ”stabile convivenza more uxorio”. Parola della Corte di Cassazione
che ha accolto il ricorso di Maria C., una signora fiorentina separata che si
era vista ridurre gli alimenti sulla base della stabile e ”accertata
convivenzà’ con un nuovo compagno.
I giudici di merito fiorentini avevano infatti
deciso la riduzione dell’assegno di mantenimento (da 600 a 200 euro). Un scelta
dedotta ”sulla base di foto attestanti il posteggio dell’autovettura di Maria
vicino al cancello di casa del nuovo compagno, nonchè dalla targhetta sul
campanello della casa di quest’ultimo con i nomi di entrambi e dalla
collaborazione della donna con il convivente nell’attività di commercio di
generi alimentari”.
Contro questa decisione, Maria C. si è opposta in
Cassazione. La Prima sezione civile (sentenza 17684/04) ha cosi’ accolto il
ricorso della donna. Rinviando il caso alla Corte d’appello di Firenze, ha
osservato che ”nell’impugnata decisione non si spiegano le ragioni per cui le
risultanze sono state ritenute, da sole, prova sufficiente per dimostrare la
stabile convivenza more uxorio di Marià’.
Per Piazza Cavour, questo fatto non dimostra ”il
connesso miglioramento delle condizioni economiche della stessà’.