Battisti, Castelli: ”Mandato d’arresto Ue non sarebbe servitò’
Nella vicenda di Cesare Battisti, attualmente ricercato
dalla polizia francese, il mandato d’arresto europeo sarebbe servito a poco.
Questo dimostrerebbe che si tratta di una norma mal fatta e affrettata. Dai
microfoni di Radio Padania, il ministro della Giustizia
Roberto Castelli torna a
sottolineare la sua contrarietà al mandato d’arresto Ue, al momento in
Commissione Giustizia alla Senato.
Il responsabile Giustizia di Forza Italia
Giuseppe Gargani dà ragione al
ministro Castelli: ”Anche se fosse stato in vigore il mandato di arresto,
Battisti sarebbe comunque scappato -afferma Gargani- E’ uno strumento che
serve a prevenire i reati”. Secondo Gargani, la ”responsabilità va
ricercata nell’atteggiamento della Francia che ha tenuto bordone a Battisti”.
Dall’opposizione, il diessino
Gianni Kessler, membro della
commissione Giustizia della Camera e magistrato, accusa il ministro Castelli
di usare le polemiche sul mandato di arresto ”in modo strumentalè’. ”E’
vero -ammette Kessler- che nel caso specifico il mandato non avrebbe avuto
effetto, perchè sia Francia che Italia hanno posto dei paletti alla validità
del mandato escludendolo per i reati più vecchi”. ”Tuttavia, in un altro
caso, sarebbe stato utilissimo: avrebbe reso immediata l’estradizione e quindi
l’arresto. Quindi, questa vicenda, al contrario di quanto dice Castelli,
dimostra proprio l’utilità del mandato di arresto europeo”, conclude.
Per il responsabile Giustizia dello Sdi
Enrico Buemi, ”anche se fosse
stato in vigore che avrebbero potuto fare i magistrati italiani di fronte alla
scarsa volontà di collaborazione della Francia?. Serve una Costituzione e una
cultura giuridica comune -dice Buemi- allora anche gli strumenti comuni, come
il mandato di arresto, potranno funzionarè’.
Per il capodelegazione dei deputati del Pdci a Strasburgo
Marco Rizzo, quella del
Guardasigilli su Cesare Battisti è una ”excusatio non petità’. ”Il dato
reale -secondo Rizzo- è che il ministro Castelli e in generale il governo
italiano, che ha da sempre lavorato contro la possibilità di applicare il
mandato di arresto europeo, è rimasto vittima del proprio operato e delle
proprie contraddizioni”.