Attualità

L’Avvocatura unita, e decisa, rivendica la formazione della classe forense (di Michelina Grillo)

di
Michelina Grillo ” Presidente Organismo Unitario dell’Avvocatura

 


L’avvocatura ha più volte richiesto di poter interloquire a pieno titolo,
dall’interno, con il proprio bagaglio di esperienza, competenza e proposta, alla
ridefinizione ed all’ammodernamento dei percorsi di formazione della classe
forense, opportunamente partendo dalla fase universitaria. La richiesta ha
finalmente trovato accoglimento, con la costituzione della Commissione Siliquini,
incaricata dal Ministro di riscrivere il corso di laurea e di modificare
l’assetto delle SSPL, con l’intento di garantire una adeguata preparazione,
prevedendo apporti non marginali della cultura e della esperienza professionale
forense e ridisegnando in maniera equilibrata ed armonica l’intero percorso
formativo e professionalizzante del futuro avvocato, nel rispetto dei principi
che l’avvocatura reputa irrinunciabili. Il risultato recentemente raggiunto, con
l’approntamento della tabella relativa al corso di laurea magistrale
quinquennale a ciclo unico in Giurisprudenza, cui si affiancherà la laurea
triennale con precisi ed individuati sbocchi occupazionali, è frutto della
positiva convergenza e sinergia tra le rappresentanze dell’avvocatura presenti
al tavolo, che sono ora attese dalla parte più impegnativa dell’opera, che
riguarda le scuole di specializzazione e le scuole forensi. Com’è noto
l’avvocatura non vede con favore le c.d. Scuole Bassanini, delle quali è stato
unanimemente riconosciuto il fallimento, e richiede che la formazione dei futuri
avvocati resti affidata alla categoria, e non possa prescindere dalla necessaria
attività di tirocinio e pratica presso gli studi professionali. In ogni caso,
nelle scuole di specializzazione universitarie appare imprescindibile rimuovere
l’emarginazione degli avvocati, rivendicando maggior ruolo e peso
dell’avvocatura, con la necessaria partecipazione di tutte le sue componenti,
unitamente ad una più accurata definizione dei contenuti professionalizzanti, e
particolare rilievo per gli aspetti pratici. Taluni auspicano l’equiparazione
delle Scuole Forensi alle SSPL, ma a tale proposito ci si permette di osservare
che: 1) lo standard qualitativo e specializzante delle SSPL, per stessa volontà
dell’avvocatura, dovrebbe venire sostanzialmente e notevolmente elevato, per far
si’ che i discenti conseguano una effettiva specializzazione con riferimento
alla professione forense, ad oggi mancata; 2) i criteri, finora mai indagati, in
base ai quali si procederebbe all’accreditamento da parte del Ministero delle
Scuole Forensi, per renderle cosi’ di fatto parificate alle SSPL, potrebbero
essere tali da non consentire allo stato l’accreditamento della più parte delle
attuali Scuole Forensi, in via di sviluppo e consolidamento; 3) vi è quindi il
concreto rischio che l’attività di formazione autonomamente avviata e gestita,
con risorse proprie, dagli Ordini e dal CNF, cui pure debbono concorrere tutte
le componenti dell’avvocatura, possa venire vanificata, o comunque risultare
penalizzata, mortificandosi la volontà, l’ambizione e gli sforzi
dell’avvocatura per far si’ che la formazione dei futuri avvocati resti affidata
alla sua gestione. Non si condivide quindi la procedura  sin qui prospettata,
che attribuisce una ingiustificata priorità alle scuole universitarie. Si
sosterranno percio’ diverse modalità di intervento, per affermare la prevalenza
delle scuole forensi e preservarne l’autonomia, dotandole, per l’assolvimento
dell’importante funzione di formare e specializzare un ceto che svolge attività
di rilevanza e interesse pubblico, di doverosi finanziamenti, sia a livello
statuale che a livello decentrato. Potrà peraltro risultare possibile
l’integrazione dell’attività delle Scuole Forensi attuali e future con quella
delle Scuole Universitarie, assegnando a queste ultime una parte definita dell’attività
formativa. Il tutto organicamente prevedendo il mantenimento del tirocinio negli
studi. Tale via è stata indicata dall’OUA nel corso della recente Conferenza di
Taormina ed ha in quella sede riscosso significativi consensi da parte
dell’Avvocatura, determinata a proseguire unita anche nella successiva fase dei
lavori della Commissione.

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