Privacy

Tim condannata per gli Sms pubblicitari. L’invio di messagini non richiesti crea una violazione della privacy

Tim
condannata per l’invio di Sms pubblicitari, considerati un’invasione della sfera
privata al pari dello spamming di posta elettronica. Infatti il giudice di pace
di Napoli ha stabilito che è illegittimo l’invio di messaggini pubblicitari
senza il consenso del destinatario. E’ quanto emerge da una sentenza che ha
condannato la Tim a un risarcimento danni di mille euro nei confronti di un
cliente che aveva citato in giudizio l’azienda di telefonia mobile in relazione
all’invio di Sms con contenuto promozionale.
Secondo il giudice Aniello Di Noia, della terza sezione civile, gli Sms non
richiesti e autorizzati «per iscritto e in modo espresso» rappresentano una
violazione della privacy e danneggiano la serenità e riservatezza del
destinatario. Un punto che farà certo discutere poichè crea un precedente
giuridico rilevante. Si tratta della prima sentenza in Europa contro lo spamming
senza fili. Il ricorrente è stato rappresentato dall’avvocato Angelo Pisani,
leader dell’associazione Noi Consumatori, che ha promosso molte altre cause
dello stesso tipo davanti al giudice di pace.
Nella sentenza, che giunge una settimana dopo un analogo pronunciamento sullo
spamming di posta elettronica, il giudice di pace di Napoli ha affermato che
«l’invio di Sms pubblicitari o commerciali è illegittimo sotto due profili: da
un lato per la scorrettezza e l’illiceità del trattamento dei dati personali
senza autorizzazione o consenso dell’interessato e dall’altro purchè provoca
un’illegittima intrusione nella sfera privata del soggetto destinatario, e cio’
costituisce una lesione della sua privacy e riservatezza, oltre che
un’usurpazione del suo tempo per la involontaria verifica e successiva
cancellazione dei messaggi indesiderati, come stabilito anche dal Garante per la
Privacy.

https://www.litis.it

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