Attualità

Coste italiane, ecomostri in aumento: Lazio in testa. Assegnate venti ‘bandiere nerè: una anche al ministro Martino

Coste italiane sempre più
devastate da
abusi
edilizi
, che continuano a crescere a ritmo incessante. Questo il dato
emerso dal rapporto ‘Mare monstrum’ di Legambiente, illustrato questa mattina
a Roma nel corso della conferenza stampa di presentazione di Goletta Verde, la
campagna ambientalista di informazione e monitoraggio della qualità delle
acque di balneazione.

Un grande balzo in avanti nel
2003 lo ha compiuto la regione Lazio, che guida ormai la classifica degli
ecomostri che sorgono sui litorali italiani compilata da Legambiente.
L’associazione riferisce di una escalation senza precedenti, con un 66% di
infrazioni in più: dalle 292 del 2002 alle 1069 di quest’anno. Seguono
Sicilia, a quota 585, Calabria, 547, e Campania, 531. Ultimi Abruzzo, con 24
infrazioni, Molise, 15, e Friuli Venezia Giulia, 12. Secondo Legambiente,
l’alta percentuale del Lazio è da attribuire, tra l’altro, all’effetto
condono edilizio. Al quinto posto si piazza la Puglia, con 423 infrazioni, al
sesto la Sardegna, con 315, al settimo la Toscana, con 124. Seguono Liguria,
con 121, Emilia Romagna, 116, Marche, 82, Veneto, 54, Basilicata, 53.

E sulle coste italiane tornano
a sventolare anche quest’anno le ”bandiere
nere
” di Legambiente che, per il 2004, ne ha assegnate 20 ad
amministrazioni, politici, società private che si sono contraddistinti per
attacchi o danni all’ambiente. Ce n’è una anche per un ministro, il
responsabile della Difesa Antonio Martino, che si è conquistato il pollice
verso dall’associazione per aver ”autorizzato i lavori di ampliamento della
base Usa a Santo Stefano/La Maddalenà’, in Sardegna.

E la regione Lazio si
aggiudica anche il, poco invidiabile, secondo posto nella classifica dei più
”premiati” con il vessillo nero dall’associazione ambientalista. Insigniti
il comune di Tarquinia, il comune di Fiumicino e quello di Civitavecchia. Il
secondo per aver modificato il progetto del nuovo porto, che andrà ad
investire le aree della foce del Tevere, il terzo perchè ha approvato la
proposta di riconversione a carbone della Centrale Enel di Torrevaldaliga
Nord, nonostante il parere contrario dell’opinione pubblica e quello non
trascurabile contenuto nel protocollo di Kyoto.

Ma il primato della classifica
spetta alla Puglia. Colpita, tra le altre, l’amministrazione comunale di
Molfetta che, con la sua gestione scellerata dell’intero litorale, ha lasciato
ai cittadini appena 4 cm di spiaggia pro-capite.

https://www.litis.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *