Legge Gasparri: Europa 7, presto questione costituzionalità
Roma, 17 giu. – La questione di costituzionalità della legge
Gasparri sul sistema radiotelevisivo potrebbe essere sollevata nei prossimi
giorni dai legali della rete televisiva Europa 7. Lo afferma l’avvocato
Alessandro Pace in un’intervista pubblicata sul numero di giugno di ‘Prima
Comunicazionè, in edicola da domani. Pace ordinario di diritto costituzionale
all’università La Sapienza di Roma è uno dei maggiori esperti di diritto
televisivo, di cui si occupa da trent’anni.
Sotto tiro, in particolare, sono gli articoli 15 e 23 della legge Gasparri.
Il primo riguarda il Sic, il sistema integrato delle comunicazioni, vale a dire
il paniere composto da editoria, tv, radio, internet e pubblicità sul quale
dovranno essere calcolati i nuovi limiti antitrust. L’articolo 23 consente a chi
fa sperimentazione sul digitale terrestre di continuare a trasmettere su una
rete anche se supera i limiti antitrust per quanto riguarda la tv analogica.
Pace e il suo collega Ottavio Grandinetti hanno due cause presso il Tar del
Lazio, in cui rappresentano Francescantonio Di Stefano e la sua Europa 7, in cui
potrebbe essere sollevata la questione di illegittimità costituzionale. Di
Stefano, titolare di una concessione televisiva nazionale, dal ’99 lotta contro
Rete4 e Tele+Nero che occupano le frequenze su cui potrebbe trasmettere Europa
7.
Il prossimo 14 luglio verrà discusso il ricorso contro il provvedimento del
ministero delle comunicazioni che permette che due frequenze ad accesso
condizionato, cioè criptate e a pagamento (quelle che erano utilizzate da
Tele+Nero e poi vendute alla Holland Coordinator & Service, holding di Tarak Ben
Ammar), vengano utilizzate per trasmettere in chiaro la nuova rete Sportitalia
(Si) e i canali in tecnica digitale di Prima Tv. "Oggi Ben Ammar puo’
trasmettere grazie alla copertura regalatagli dalla legge ponte n.43 del 2004
(la stessa che ha consentito a Rete4 di continuare le sue trasmissioni dopo il
31 dicembre 2003, ndr) e adesso dalla legge Gasparri", spiega Pace. "Di Stefano
chiede che quelle frequenze vengano restituite al ministero e poi assegnate a
chi ne ha diritto".
Nella stessa udienza dovrebbe essere dibattuta anche la seconda causa che
riguarda l’inadempimento da parte della pubblica amministrazione per quanto
riguarda la concessione vinta da Di Stefano nel ’99. "Sembra incredibile, ma
Mediaset ha addirittura citato Di Stefano per danni", racconta Pace, "accusando
Europa 7 di diffamazione per le schermate in cui reclama le frequenze a cui ha
diritto e accusa Mediaset di eccedere i limiti antitrust. A questo punto
dovrebbero citare in giudizio anche la Corte costituzionale e molti studiosi
che, come me, sostengono da anni le stesse cose". (AGI)