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La Cirami è legge. Dalla Camera, in quarta lettura, il sì definitivo. Ulivo resta in aula ma non partecipa al voto


Roma, 5 nov. – (Adnkronos) – La Cirami è legge. La Camera, infatti, ha approvato definitivamente, in quarta lettura, il provvedimento con 310 si’, 4 no e un’astensione. Alla votazione hanno preso parte 314 deputatii su 315 presenti. Il quorum per l’approvazione era di 158 voti. Bocciati tutti e nove gli emendamenti presentati dall’opposizione che correggevano il testo licenziato da Palazzo Madama il 24 ottobre.
L’Ulivo è rimasto in aula ma non ha partecipato al voto finale, rinunciando alla richiesta di voto segreto in modo che fosse palese l’assunzione di responsabilità. Dura la dichiarazione di Marco Boato, speaker unico dell’Ulivo: ”Avete voluto voi questa vergogna votatela pubblicamente voi”. Boato legge il suo intervento, attorniato dagli altri capigruppo dell’Ulivo seduti ai suoi fianchi. E punta il dito contro ogni passaggio politico e parlamentare della legge Cirami (”sbagli dettati dalla fretta che si sa, fa gattini ciechi…”, dice) ed ogni mossa della maggioranza, per farla approvare il più in fretta possibilè’. E giungere a quella che oggi viene definita ”una delle giornate più nere della vita del Parlamento e, forse di questa Repubblicà’.
Ad assistere a questo ultimo atto, nella tribuna riservata al pubblico, c’era anche Nanni Moretti.
In contemporanea il Senato, respingendo la proposta di ‘congelamento’ in attesa dell’inchiesta sui ‘pianisti’ della Margherita condivisa dai Verdi, ha approvato il processo verbale della seduta del 24 ottobre quando fu licenziato il ddl Cirami. Le votazioni hanno confermato la spaccatura fra i gruppi dell’Ulivo: a favore del processo verbale ha votato la maggioranza di centrodestra, insieme a Ds, Sdi e all’ex presidente del Senato Nicola Mancino. La Margherita ha invece votato contro.
In apertura dei lavori, la Margherita con il presidente dei senatori Willer Bordon e l’ex ministro dei Rapporti con il Parlamento Patrizia Toya ha chiesto alla presidenza di ”non confermarè’ e ”sospenderè’ la validità dell’ultima votazione a Palazzo Madama, producendo in aula la denuncia contro le irregolarità dovute a senatori-pianisti della maggioranza già documentata alla stampa.

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