Attualità

Processo Marta Russo, depositata la motivazione.

Nuova pagina 1

Le parole di Gabriella Alletto e la prova
scientifica della perizia nanotecnologica sulla particella quaternaria
rintracciata nella borsa di Salvatore Ferraro risultata ‘ampiamente
sovrapponibilè all’innesco del proiettile che uccise Marta Russo. Sono questi i
pilastri, le prove decisive che, stando alle motivazioni pubblicate oggi, hanno
”scritto” la sentenza di secondo grado per l’omicidio di Marta Russo con la
condanna di Giovanni Scattone a otto anni per omicidio colposo aggravato, di
Salvatore Ferraro a sei anni per favoreggiamento e di Francesco Liparota a
quattro anni sempre per favoreggiamento. Secondo quanto si è appreso, la prima
corte d’Assise d’ appello, presieduta da Francesco Plotino, che il 7 febbraio
scorso condanno’ Scattone, Ferraro e Liparota, ha ritenuto fondamentali le
dichiarazioni accusatorie rese dall’ex segretaria dell’Istituto di Filosofia del
diritto Gabriella Alletto, ha creduto anche all’ex assistente Maria Chiara
Lipari e alle prime parole di Francesco Liparota, quelle che puntavano il dito
contro i due assistenti e descrivevano la scena dell’ Aula 6 cosi’ come l’aveva
disegnata la Alletto. Una versione che Liparota successivamente ritratto’. Per
quanto riguarda le perizie, grande importanza è stata data alla particella
quaternaria scoperta per la prima volta dal perito chimico Ezio Zernar nella
borsa di Ferraro e risultata ”compatibilè’ all’innesco del proiettile che
uccise Marta. (ANSA).

http://www.ansa.it/settori/initalia/20010504145531866299.html

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Litis.it
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.